LE AREE MARINE PROTETTE - Lustrica Diving
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LE AREE MARINE PROTETTE

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Sempre più persone ormai si interessano a temi di conservazione e tutela ambientale, cercando posti incontaminati dove poter osservare la natura. Mete sempre più ricercate sono infatti le aree protette: sempre più subacquei scelgono le aree marine protette come destinazione per la loro vacanza subacquea.

E tu sei mai stato in un area marina protetta? Sai cosa sono le aree marine protette?
Continua a leggere e scopri tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Le aree marine protette in Italia

Immergersi nel blu profondo avvolti dal silenzio e dalla maestosità del mare, per osservare i pesci, per stupirsi delle forme e dei colori che compongono la vita sommersa, oppure addentrarsi nei relitti per ritrovare resti di civiltà passate; qualunque sia lo scopo, migliaia di subacquei si tuffano ogni anno nelle acque italiane.

Ma il mare, che nel Bel Paese lambisce 7.500 Km delle sue coste, è un bene comune fragile e delicato, che necessita di rispetto e di protezione. Nel 1986, la Riserva Marina di Ustica, assieme alla Riserva Marina di Miramare, a Trieste, sono diventate le prime aree marine protette d’Italia.

Attualmente, nel nostro territorio sono ben 32 le aree marine istituite.
Ad esse dobbiamo aggiungere due parchi sommersi nel Golfo di Napoli, e il Santuario Internazionale dei mammiferi marini “Pelagos”, che condividiamo con Francia e Principato di Monaco. Un totale di 228 mila ettari di mare, di cui quasi il 7% presso le nostra coste.

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Cosa sono le riserve marine?


Un’area marina protetta, detta anche AMP, è definita come

un ambiente marino, dato dalle acque, fondali e dai tratti di costa prospicienti che presenta un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere e per l’importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che riveste.” 

Ministero della Transizione Ecologica


L’obiettivo è, dunque, quello di salvaguardare le forme di vita marine, non solo per garantirne la sopravvivenza in sé, ma anche per mantenere intatto l’habitat dove esse vivono, e preservare le popolazioni locali che fanno del mare il loro sostentamento.

Perché sono così importanti le AMP?

Un rapporto del 2020, pubblicato dalla Mc Kinsey & Company, una delle maggiori compagnie mondiali che si occupano di consulenza manageriale e strategica, dimostra che se si riuscirà a conservare almeno il 30% delle risorse globali nei prossimi anni investendo in zone protette ed ecoturismo, si otterranno molti vantaggi su più fronti:

  • riduzione del consumo di anidride carbonica (responsabile del surriscaldamento globale);
  • stabilizzazione del clima;
  • aumento delle risorse alimentari e idriche;
  • aiuto nella ricerca per la cura delle malattie;
  • riduzione delle epidemie;
  • incremento dell’economia dei paesi coinvolti, con aumento del turismo e offerta di lavoro.

Istituire una AMP diventa, pertanto, fondamentale per la sopravvivenza dell’intero ecosistema mondiale.

Quando decidiamo di andare in vacanza in un’area marina protetta, non dobbiamo dimenticare che al suo interno esistono regole ferree e molti divieti, necessari per ridurre l’impatto ambientale legato alle azioni antropiche.

Noteremo infatti che sulla superficie dell’acqua saranno presenti numerose boe di diversi colori, e non sarà possibile addentrarci in qualunque punto del parco. Le AMP vengono infatti suddivise in 3 sezioni, con lo scopo di creare un gradiente di conservazione necessario per proteggere le zone più fragili e delicate ma a garantire, dove possibile, la sua fruizione.

  1. La Zona A detta anche riserva integrale è il cuore della riserva, all’interno del quale l’intervento umano è limitato a soli scopi scientifici e di conservazione.
  2. La Zona B, la riserva generale, è mediamente un’area più vasta, dove è vietato prelevare qualunque forma di vita, sebbene sia possibile la fruizione turistica, come la balneazione e le immersioni subacquee, accompagnate da guide esperte e qualificate.
  3. La Zona C, infine, identificata come la riserva parziale, è la regione di confine, uno spazio tampone necessario per separare l’area protetta dal mare libero.


Inoltre, all’interno di queste zone viene istituito un regolamento necessario a limitare la pesca, la navigazione e tutte quelle attività che potrebbero recare un danno irreversibile all’ambiente.

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Grande è l’impegno degli enti gestori che si occupano di questi scrigni di biodiversità, primi fra tutti il monitoraggio ambientale, la sorveglianza e le ricerche scientifiche.
Fondamentale, però, rimane il coinvolgimento della popolazione locale e dei turisti che ogni anno usufruiscono delle coste italiane. Sono infatti le loro scelte di vita quotidiana e il turismo responsabile che possono contribuire alla conservazione del nostro mare.

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Per fortuna il valore delle aree marine protette è stato riconosciuto anche a livello socio-politico, rappresentando una reale risorsa economica per le popolazioni locali. Numerosi sono gli esempi delle AMP ben gestite che vedono, in pochi anni, un ripopolamento di specie marine scomparse da tempo e un incremento delle attività turistiche che danno lavoro agli abitanti del posto.

E l’area marina protetta di Ustica?

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Mappa AMP Ustica


L’AMP di Ustica, come prima area marina protetta d’Italia, non è da meno e rivolge il suo sguardo al futuro puntando a sviluppare attività eco-sostenibili e coinvolgendo gli abitanti Usticesi, gelosi custodi della perla nera del Tirreno.
Proprio qui hanno avuto inizio le principali iniziative italiane relative alla subacquea e con gli anni l’isola si è guadagnata il primato di capitale italiana della subacquea.

La presenza dell’area marina protetta e le caratteristiche geomorfologiche dell’isola hanno contribuito negli anni alla formazione di un complesso ecosistema marino: in tutte le immersioni a Ustica è possibile ammirare grosse cernie, ricciole, banchi di saraghi e altri pesci per niente spaventati dai subacquei. Molti i siti di immersione dove è possibile ammirare banchi di barracuda che si avvicinano incuriositi ai subacquei.
Immergersi ad Ustica regala sempre incontri ed emozioni uniche!

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Noi del Lustrica diving center, operando sull’isola dal 2014, non ci sentiamo solo degli operatori turistici ma promotori della conservazione e della tutela ambientale e divulgatori di un patrimonio di inestimabile bellezza.
Siamo proprio noi subacquei i primi che possono godere di questo ecosistema marino incontaminato e ricco di vita ma siamo anche i primi osservatori dei cambiamenti. Proprio per questo, grazie anche a dei progetti e a dei corsi sub Padi specifici e alla portata di tutti i subacquei, cerchiamo nel nostro piccolo di dare un contributo promuovendo la Citizen science.

Non ti resta quindi che preparare la tua attrezzatura e venire a scoprire quest’isola magica, immergendoti nelle sue acque incontaminate, contribuendo così alla sua sopravvivenza!
Scrivici per maggiori informazioni, ti invieremo le nostri migliori offerte!

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