GIORNATA MONDIALE DELLA FAMIGLIA - Lustrica Diving
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GIORNATA MONDIALE DELLA FAMIGLIA

cucciolo delfino-cure parentali animali marini

Ogni 15 maggio ricorre la giornata mondiale della famiglia e per l’occasione vi porteremo alla scoperta delle famiglie marine del Mar Mediterraneo.
Nel mondo animale il concetto di “famiglia” in realtà è molto variegato: assicurarsi un partner per poter procreare dei cuccioli è l’attività principale della vita degli animali, anche nel mondo marino. Tendenzialmente il partner non rimane lo stesso per tutta la vita dell’animale, fanno eccezione alcuni tipi di uccelli e qualche mammifero.
L’altro grande scopo nel regno animale è garantire la sopravvivenza dei nuovi arrivati ma non sempre il genitore accompagna il piccolo durante la sua crescita. Diventa quindi difficile parlare di famiglia nel mondo animale ma vi parleremo quindi delle cure parentali dei principali animali marini del Mediterraneo.

STRATEGIE RIPRODUTTIVE E CURE PARENTALI

Il ruolo del genitore è un ruolo chiave per la sopravvivenza in tutte le specie animali. Ci sono due strategie utilizzate in natura per la propagazione del patrimonio genetico dei genitori: la strategia r e la strategia k.
Le specie che utilizzano la strategia r sono molto prolifiche ma presentano un’alta mortalità e pochissime se non assenti cure parentali. Al contrario, le specie che utilizzano la strategia k sono poco prolifiche e presentano scarsa mortalità e molte cure parentali. Ricordiamo che le cure parentali sono tutte quelle azioni svolte dai genitori per proteggere i figli e permetterne la sopravvivenza il più a lungo possibile così da tramandare il loro patrimonio genetico alle generazioni successive.
La specie umana è sicuramente una specie con una spiccata strategia k: i nostri genitori si occupano di noi dalla nascita fino al raggiungimento dell’età adulta ed anche durante quest’ultima, anzi, finché sono in vita.

Vediamo insieme quali sono le specie marine che, come noi, utilizzano una strategia k fatta di diversi tipi di cure parentali nei confronti della loro prole.

LE CURE PARENTALI NEGLI INVERTEBRATI DEL MEDITERRANEO

Con il termine invertebrato ci riferiamo a tutte quelle specie che non posseggono uno scheletro interno. Nel mondo marino ci riferiamo a cnidari (come le meduse), echinodermi (come le stelle marine), molluschi e crostacei. In generale le specie appartenenti alla categoria degli invertebrati sono animali più primitivi rispetto ai vertebrati ed è quindi raro che abbiamo sviluppato un sistema di cure parentali, ma ci sono delle eccezioni.

LE CURE PARENTALI NEI MOLLUSCHI

Polpo-uova-cure-parentali-animali-marini
Polpo con uova

Non possiamo non menzionare il ruolo dei genitori Polpo. Il polpo (Octopus vulgaris) è una specie molto diffusa nel nostro Mar Mediterraneo che fa parte del Phylum dei Molluschi ossia “animali dal corpo molle” e della classe Cefalopodi che significa letteralmente “con i piedi sulla testa”; sono in genere animali con una grande testa dalla quale partono direttamente i tentacoli. I genitori polpo si sacrificano in tutto e per tutto per i propri figli. Già durante l’accoppiamento, infatti, il maschio del polpo deposita nel corpo della femmina delle spermatofore (pacchetti di sperma) attraverso uno speciale “braccio” chiamato ectocotile che si stacca dal corpo del maschio per raggiungere la femmina. Dopo questo atto il papà polpo, privato di una delle sue 8 braccia, muore. Sarà a questo punto la mamma polpo che si occuperà di proteggere le uova (40-400.000 a seconda delle specie) dai predatori. Per i 2 mesi necessari alla schiusa delle uova, la mamma non si allontanerà mai dalla sua tana e non si nutrirà arrivando a perdere anche metà del suo peso (nei casi più gravi può anche morire) pur di difendere i suoi piccoli. 

LE CURE PARENTALI NEI CROSTACEI

cicala-cure parentali animali marini

Un altro esempio di cure parentali negli invertebrati del Mediterraneo lo troviamo nel Phylum degli Artropodi e nel subphylum dei crostacei. Menzioniamo la Magnosa (Scyllarides latus ) e l’astice europeo (Homarus gammarus). La Magnosa o cicala di mare è uno dei crostacei più diffusi del Mar Mediterraneo che possiamo facilmente vedere, sopratutto ad inizio stagione, in quasi tutte le immersioni ad Ustica. La femmina porta con sé le uova deposte fino alla schiusa, difendendole da predatori e parassiti. Lo stesso atteggiamento è presente nella femmina di astice che produce circa 100.000 uova che trattiene sotto di sé fino alla schiusa.

LE CURE PARENTALI NEI VERTEBRATI DEL MEDITERRANEO

I Vertebrati sono tutti quegli animali che posseggono uno scheletro interno e sono più moderni a livello evolutivo.  Gran parte di loro adottano cure parentali nei confronti della prole.

LE CURE PARENTALI NEI PESCI

Quando parliamo di cure parentali nei pesci ci riferiamo di solito alle azioni svolte per la protezione delle uova o dei piccoli in quelle specie che definiamo ovipare o ovovivipare.
Ecco alcuni esempi.

apogon-cure-parentali-pesci
Foto di Paolo Bausani

Per quanto riguarda il caso dei pesci possiamo menzionare differenti modi di prendersi cura dei propri piccoli. In genere la mamma si occupa di produrre le uova ed il papà di difenderle fino alla schiusa. Ci sono pesci che sono incubatori orali come l’Apogon, in cui il papà si occupa di proteggere le uova all’interno della sua cavità boccale, rinunciando a mangiare fino alla schiusa.

Ci sono papà pesci che si occupano di costruire e proteggere il nido come succede con la castagnola, lo spinarello, la bavosa, il tordo ocellato e il ghiozzo zebra e ci sono papà che partoriscono i piccoli e li tengono vicino a sé per i primi giorni dopo il parto come nel caso del cavalluccio marino e del pesce ago cavallino.
Ne parliamo approfonditamente in questo articolo.


Tra i più aggressivi contro i predatori ed anche contro gli umani, se è necessario, durante la costruzione del nido e la sua protezione, dobbiamo menzionare i pesci balestra (Balistes capriscus). Questa specie si riproduce una volta l’anno: la femmina depone le uova all’interno di buche nella sabbia ed il maschio difende questi nidi fortemente infliggendo forti morsi a chiunque si avvicini. A volte le mamme pesce si devono ingegnare se non possono contare sulla protezione delle uova da parte del papà.


Nel caso del Ghiozzo paganello (Gobius paganellus), la femmina nasconde le uova dai predatori fissandole sulla faccia nascosta di rocce o conchiglie o all’interno di tubi di vermi marini o di alcune ascidie.

Oltre alle specie ovipare ci sono però anche specie vivipare che non attuano cure parentali vere e proprie, ma la cui gestazione è così lunga che richiede comunque uno sforzo energetico grande da parte della madre.

torpedine-cure parentali animali marini


Prendiamo ad esempio la torpedine (Torpedo marmorata). La torpedine è un pesce cartilagineo (con lo scheletro di cartilagine e non osseo come i pesci finora descritti) che vive tra i 2 e i 100 metri nelle zone sabbiose o di Posidonia oceanica nel nostro Mar Mediterraneo. In questa specie la gestazione dura 2 anni e porta alla nascita massimo di 30 individui e quindi la mamma durante questo periodo deve cacciare e mangiare di più e proteggere se stessa di più per portare a termine il suo compito: far nascere la sua prole e consentire cosi al suo patrimonio genetico di essere tramandato. 

LE CURE PARENTALI NEI MAMMIFERI MARINI 

foto presa da https://www.familywelcome.org

I mammiferi marini sono senza dubbio i vertebrati più complessi a livello evolutivo con cure parentali che si avvicinano molto a quelle umane. In tutti i mammiferi la presenza di mammelle per la produzione del latte fa sì che si crei per forza di cose un vincolo indissolubile tra la madre e il cucciolo. Nel caso del delfino ( Tursiops truncatus) la gestazione dura 12 mesi e la femmina allatta il piccolo per circa un anno e mezzo anche se dopo i primi 6 mesi ci sarà un alternanza tra latte e piccoli pesci. Le cure parentali della mamma e anche del gruppo di femmine del quale la mamma fa parte, durerà dai 4 ai 6 anni, periodo durante il quale, attraverso l’esempio, il piccolo imparerà a tornare in superficie per respirare, a saltare, a cacciare ed elaborerà un linguaggio complesso basandosi su quello della madre, modificandolo per renderlo personale. Tutto il gruppo di femmine aiuterà la madre a proteggere il piccolo dai predatori e nello specifico una delle femmine più vicine alla madre avrà un ruolo chiave durante il parto: darà infatti la prima spinta al cucciolo verso la superficie per respirare e darà modo alla madre di riprendersi un attimo dalle fatiche del parto prima della prima “poppata”.
Anche nel caso della balenottera comune (Balaenoptera physalus), la gestazione dura 12 mesi ed il “piccolo” di circa 6 metri alla nascita viene allattato per 6 mesi dalla madre, la quale gli insegna tutto quello che deve sapere per affrontare la sua vita da giovane adulto.

Abbiamo visto insieme che il ruolo dei genitori è essenziale nel mondo marino cosi come in quello terrestre. Dalle prime fasi vitali o dalla deposizione delle uova o sviluppo embrionale alla vita adulta, i genitori sono coloro che si occupano della sopravvivenza della prole e conseguentemente della propagazione del loro patrimonio genetico e della specie stessa.

Tutto quello che i piccoli imparano lo devono all’esempio dei genitori che hanno quindi una grandissima responsabilità. Oggi e sempre dobbiamo quindi essere grati ai nostri genitori senza i quali la nostra esistenza non sarebbe possibile. 

“Non conosciamo mai l’amore di un genitore finché non diventiamo noi stessi genitori.”

Henry Ward Beecher

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